RICCO A SUA INSAPUTA (SPIEGATO SEMPLICE!)

L’ATTILIO AVEVA UNA MAMMA 90ENNE ORA PURTROPPO DECEDUTA.

La signora Maria Giovanna Brunella, professione dentista, aveva aperto, nel novembre 1997, un conto UBS in Svizzera, frutto dei risparmi di una vita.

Poi ne apre pure un secondo, sempre con UBS Svizzera, ma collegato ad una società offshore alle Bahamas e sempre frutto dei risparmi di una vita, così almeno dichiara il figlio!

Nell’agosto 2005 quando i 3,5 milioni presenti sul primo conto passano nel secondo, il saldo lievita fino a 6 milioni!

Forse i 2,5 milioni di euro in più potevano arrivare dalla risparmiosa signora Brunella pensionata dal 1998?

Molto improbabile per inquirenti ( e per la matematica ) accumulare in otto anni ( 1998 -2005) una tale somma con una pensione annua di soli 22mila euro!

Nel 2015 la signora Brunella muore ed il figlio Attilio, dice di aver scoperto solo in quel momento l’esistenza dei conti elvetici: saldo attivo +5,3 milioni di euro, che bello!

Peccato che nella dichiarazione dei redditi del 2014, lo stesso Fontana dichiarò invece che aveva la delega ad operare sui conti svizzeri della mamma!

Per di più i PM scoprono, attraverso le perizie calligrafiche, che le firme per l’apertura del primo conto corrente (1997) probabilmente non sono della madre di Fontana, mentre le firme per autorizzare, nel 2005,il trasferimento dei danè dal primo al secondo conto, sono false!

Nel 2016, il Fontana, decide di legalizzare quel tesoretto ed aderisce allo scudo fiscale.

Per attivare lo “scudo fiscale” o “collaborazione volontaria” (voluntary disclosure) ovvero lo strumento che consente ai contribuenti che detengono illecitamente patrimoni all’estero di regolarizzare la propria posizione denunciando spontaneamente all’Amministrazione finanziaria la violazione degli obblighi di monitoraggio, occorre dichiarare da dove arrivano questi patrimoni.

Perchè è normale che se ad esempio un mafioso dichiara al fisco che ha 10 milioni in Svizzera, frutto dello spaccio di droga, non è che può pensare di ripulire i soldi semplicemente aderendo allo scudo fiscale…chiaro?

Da dove arrivano allora i 5,3 milioni di euro del Fontana? Nessuno lo sa!

I PM , nell’indagine scovano un primo commercialista, tal Frattini Fabio che ha redatto la pratica di scudo fiscale, che però dichiara di aver solo riportato i dati forniti da un suo collega, Paolo Vincenti.

Quest’ultimo dichiara però che i conteggi non li ha fatti lui, ma un altro collega, Paolo Cenciarelli, purtroppo deceduto in un incidente.

I due Paolo, Vincenti (vivo) e Cenciarelli ( morto) , lavoravano insieme nell’importante Studio Vallefuoco.

Peccato che nel 2018 un allagamento ha causato dei danni all’archivio, proprio dove c’era la pratica del Fontana…ma dai?

I magistrati vogliono vederci chiaro e hanno chiesto alla Svizzera di consegnare tutta la documentazione relativa ai due conti, i nomi dei soggetti delegati a operare e gli estratti conto.

Fontana potrebbe giocare d’anticipo e mettersi a disposizioni degli inquirenti, staremo a vedere.

Valutare dimissioni…no?

Fonti del materiale:

Il fatto quotidiano (link)

TPI.it (link)

Lo staff di Malagenta.it