BERNATE TICINO: HOTEL CORMANI NEGRI

 

A BEN GUARDARE era già tutto scritto nel  Dossier Castanese Temi e Progetti fin dal 2006.

( Scaricatelo QUI e conservatelo).

Nel paragrafo relativo alle trasformazioni urbane a pag.3 si legge:

(omissis) ..di particolare rilievo appare il progetto avviato per la realizzazione di un “Business Park” di circa 400.000 mq (indicato anche dal Piano territoriale d’Area Malpensa) adiacente allo svincolo della superstrada Boffalora – Malpensa, con destinazione produttiva, terziaria e commerciale direzionale.

Insomma i 40 lavoratori della Carlo Gavazzi già dal 2006 avrebbero dovuto stare sereni (link)

In questo contesto edificatorio, ci vogliamo forse far mancare un bell’albergo, con relativo centro congressi?

E non ci vogliamo costruire anche un po’ di residenziale?

Si , ma dove?

Sempre a pagina 3 del dossier Castanese si legge:

(omissis) ma anche nei centri di maggior interesse storico- architettonico sono prevalenti progetti di riqualificazione ambientale o destinati ai servizi, alla cultura e al tempo libero ( il recupero dell’ex Cava Cedrati  e la realizzazione di un “Parco dell’Energia” a Turbigo, il recupero dell’ex Cava Cormani Negri a Bernate Ticino.

Detto fatto!

Tra le chicche del nuovo PGT di Bernate Ticino è prevista la costruzione di RESIDENZIALE, ALBERGO  e CENTRO CONGRESSI proprio all’interno della ex cava Negri Cormani.

Il primo tentativo di costruire un mega hotel proprio in previsione della mega cementificazione, trattandosi di un Hotel da “incubo” si è dissolto con il risveglio alla realtà ( fallimentare) (link) 

Vedremo se questo nuovo progetto vedrà la luce, intanto guardiamoci dentro meglio.

Nel Decreto Dirigenziale di Città Metropolitana del 24/06/2016 (link)  relativamente all’edificazione all’interno della ex cava si legge:

Per quanto riguarda esclusivamente il PII esterno al TUC (ex cava Cormani):

3. Qualsiasi nuova edificazione, compresi il centro congressi e l’albergo, deve essere realizzata solo nelle zone prative poste a oriente dello specchio d’acqua (ad esclusione delle residenze previste a sud) e ad una ragguardevole distanza dallo stesso;

4. devono essere mantenuti tutti gli elementi arborei esistenti nell’ambito sia in relazione all’ubicazione degli edifici che alle modalità di cantierizzazione;

5. la vegetazione di futuro impianto dovrà avere sia una distribuzione spaziale che una gestione naturaliforme e dovranno essere utilizzate esclusivamente specie autoctone di provenienza locale, privilegiando specie baccifere che incrementino l’attrattività faunistica dell’area (nocciolo, corniolo, pado, prugnolo selvatico, evonimo, ecc.);

6. devono essere adottati sistemi di illuminazione conformi alle norme contro l’ inquinamento luminoso, da utilizzarsi solo nelle aree maggiormente fruite, evitando illuminazioni scenografiche delle aree verdi e del laghetto;

7. a fronte della significativa riduzione della superficie agricola preesistente deve essere ridotta al minimo indispensabile l’impermeabilizzazione delle aree, utilizzando ove possibile pavimentazioni drenanti;

8. ove si preveda la posa di recinzioni, esse devono essere realizzate, almeno in corrispondenza delle aree a verde, in modo tale da essere permeabili alla fauna (reti a maglie larghe, realizzazione di piccole trincee, ecc.);

In generale per la Variante:

9. nella documentazione di Variante devono essere recepite le indicazioni dello SdI riguardo alle “mitigazioni ambientali attese” e “ulteriori mitigazioni in riferimento alla Rete Natura 2000”, relativi agli ambiti di trasformazione, e gli indirizzi di minimizzazione dell’impatto sul paesaggio e maggiore sostenibilità ambientale, relativi agli ambiti di completamento;

10. all’interno dei parcheggi previsti devono essere inseriti idonei progetti ambientali, in particolare con alberature;

11. per l’illuminazione esterna devono essere utilizzate lampade conformi ai criteri anti-inquinamento luminoso, secondo quanto previsto dalla LR 17/2000 e dalla LR 38/2004; 12. tutte le prescrizioni sopra riportate devono essere riportate negli elaborati sia testuali che cartografici di detta Variante.

Insomma  con qualche piccolo accorgimento e la solita ridicola “compensazione ambientale” vai con il cemento!

Ma chi costruirà e cementificherà l’area?

La risposta la troviamo in una tesi di laurea del 2011 dove si legge in prefazione:

La tesi di laurea ha come tema un concorso progettuale per il recupero di un’area dismessa sita a Bernate Ticino, di proprietà privata della famiglia Negri che ha venduto l’intero terreno alla società KIRSHE S.p.a. ( Kirsche spa ndr) , in cui era insediata una ex cava di sabbia. Il programma integrato di intervento proposto dallo studio di Architettura Palmieri dove ho collaborato per la sua redazione, ha l’obiettivo di trasformare l’area in un centro di Residenze Sanitarie Assistenziali e alloggi protetti per anziani mediante la valorizzazione di alcune architetture preesistenti, (link)

Lo sappiamo che avete pensato al Mario quando avete letto Residenze Sanitarie Assistenziali, ma ora quella destinazione pare decaduta!

La proprietaria dell’area, la Kirsche spa di Magenta, non è nuova, l’abbiamo già incontrata in occasione del nostro articolo: “Magenta doppia Vas per la festa del cemento!” ( link) 

I soci di questa potente società non si possono conoscere perchè occultati dietro la  fiduciaria di Banca Fideuram.

Occulti erano anche i soci della Hotel Romilda srl ( c.d. Hotel California) partecipata da una società con sede nel Liechtenstein!

Non è che poi,  tutta questa trasparenza,  sarà premiata con copiosi finanziamenti pubblici?

Intanto, come continuiamo a sostenere da mesi è rispuntata, con un timing perfetto, la TOEM.

Il Fatto Quotidiano del 21 settembre 2016 riporta:

Per le criticità del progetto, in commissione la Tangenziale Ovest Esterna era stata cancellata dal piano con il parere favorevole del relatore Altitonante. Solo che a un certo punto della seduta del consiglio regionale è spuntato un emendamento dello stesso Altitonante per aggiungere tra gli obiettivi “il miglioramento della connessione tra la Teem (Tangenziale Est Esterna, ndr) e la A7”, connessione che coincide proprio con un tratto della Toem. Sono seguite le proteste del consigliere del Pd Fabio Pizzul, che hanno spinto il relatore a riformulare l’emendamento “per evitare strumentalizzazioni” e ad aggiungere che il miglioramento della connessione avverrà “attraverso il potenziamento e la riqualificazione della SP40”. Una “presa in giro” per Silvana Carcano del M5S, secondo cui l’emendamento passato a maggioranza ha un solo scopo, quello prima o poi di far tornare in vita la Toem. (link all’articolo completo)

Chi ci legge sa che  abbiamo sempre sostenuto che i progetti di business non si sarebbero fermati MAI (link)

Lo staff di Malagenta.it