OMBRE: LA MANOVALANZA CRIMINALE

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO ovviamente abbiamo tolto nomi, dati sensibili e fatti che potrebbero inquinare le indagini…

 

PROCURA della REPUBBLICA

presso il TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO

ATTO di DENUNCIA – QUERELA

Ill.mo Signor Procuratore della Repubblica,

la LITOART S.r.l., con sede in Bernate Ticino via Fronte S.P. 117, in persona del suo legale rappresentante (omissis)

espongono quanto segue:

Nel corso del corrente anno si sono verificati sette episodi di danno che fanno ritenere fondatamente che si stiano verificando gravi comportamenti di sabotaggio ai danni della Società querelante anche considerato che taluni di questi episodi, da sé soli, rappresentano atti palesemente volontari (ad esempio la foratura nella parte bassa di due bidoni contenenti rifiuti pericolosi).

Posso elencare, di seguito, i gravi episodi occorsi, che meglio spiegheranno le ragioni fondanti i suddetti timori.

1) In data 23-05-2016, nella mattinata, l’autovettura modello (omissis), di proprietà del sig. X, socio della Litoart Srl, ed in uso alla di lui moglie, veniva rinvenuta danneggiata nella parte posteriore sinistra, lato guida, mentre si trovava parcheggiata nel cortile accessorio al capannone ed agli uffici ove la Litoart ha la propria unità produttiva di Bernate Ticino, via Privata Fronte SP 117, società che si occupa di litografia su carta.

2) Nella medesima giornata del 23-05-2016, alle ore 18:15 ca.,, un autotrasportatore della ditta (omissis) che per motivi di lavoro giungeva presso detta unità produttiva della Litoart, avvertiva i presenti nel capannone (1,2,3,4 omissis) che vi era un bidone che percolava liquidi, (Omissis). Subito intervenivano i sigg. 1,2,3 (omissis), i quali si avvedevano che vi era un foro nella parte bassa di un bidone che conteneva liquidi pericolosi.(omissis) e subito veniva ovviato al problema.

Si precisa che il bidone era di recente acquisito e di buone condizioni e dall’esame dello stesso da parte di tecnico incaricato per lo scopo, l’Ing. X (cell…..), questi riteneva che il foro era stato causato da qualcosa di acuminato, considerate le condizioni del bidone ed il fatto che i bordi del foro sporgevano verso l’interno del bidone.

In quella giornata, posteggiata vicino al bidone, era la vettura di (omissis)

Venne dato incarico di svolgere indagini difensive che ebbero ad oggetto l’assunzione di informazioni dei dipendenti:  (omissis)

3) Va precisato che il cortile nel quale si sono verificati i due episodi predetti, è soggetto a video-sorveglianza. Tuttavia, in data venerdì 20-5-2016, il Sig.X. si accorgeva che l’impianto di video-sorveglianza (omissis)

Infatti era accaduto che motociclista, che indossava casco ed aveva il volto semi-coperto da una  bandana, si fermava nella via privata Fronte SP 117 di fronte agli uffici anche di Litoart, si toglieva gli occhiali da sole, li appoggiava sul serbatoio, spegneva la moto e, a braccia conserte, prendeva a fissare insistentemente in volto la persona di X attraverso la vetrata trasparente degli uffici. Ciò per un lasso di tempo apprezzabile.

All’istintivo gesto di spiegazioni fatta da X con la mano destra, il motociclista, con estrema calma, cessava la postura a braccia conserte, prendeva gli occhiali, se li infilava, dava altro sguardo, accendeva la moto e si allontanava. Ciò con estrema lentezza: X riferiva che gli sembrava di vedere la scena di un film al rallentatore.

Immediatamente dopo l’episodio, ed a causa di esso, X si recava nel locale server ove era collocata il DVR che opera le registrazioni, per verificare se la scena fosse avvenuta in luogo compreso nell’angolo di visuale di telecamera e si avvedeva, solo in quel momento, che l’apparecchio non funzionava.

Subito, nel massimo riserbo, veniva avvisata da X la società DI VIGILANZA alla quale venne chiesto l’immediato ripristino della telecamera, ma, essendo venerdì pomeriggio, il tecnico XX sostituiva il DVR di registrazione solo il lunedì successivo dopo le ore 13:15 (viene allegato rapporto SOCIETA’ DI VIGILANZA)

Talchè, l’episodio di cui al superiore 1° capitolo, si verificava mentre le telecamere non funzionavano, mentre l’episodio di cui al superiore capitolo n.2 si verificava, dopo la ripresa del funzionamento di esse, in luogo che era al di fuori dell’angolo di visuale delle telecamere: nell’esaminare le registrazioni del sistema ci si accorgeva che il bidone danneggiato era in una zona d’ombra non ripresa dalle stesse.

4) In data 5-08-2016 veniva rinvenuto forato un altro bidone contenente rifiuti speciali collocato a circa cinque metri dalla parete che si trova sulla destra per chi entri nel capannone della Litoart da uno dei tre accessi carrai. Anche questo bidone in acciaio era in buone condizioni ed anche in questo caso il foro si trovava nella parte bassa del bidone. Il liquido costituente rifiuto pericoloso percolava (Omissis) . Curiosamente intorno al foro nel bidone vi è impresso il disegno di un cerchio perfetto e nero al centro del quale vi è il foro. Ciò che fa pensare che sia stato utilizzato uno strumento particolare a provocare il danno che ha lasciato quel segno.

5) Martedì 30-08-2016, al momento di chiudere il capannone, alle ore 19:00 circa X si avvedeva che era stato letteralmente divelto il fermo posto a terra di uno dei tre ingressi carrai del capannone (precisamente il terzo, quello più lontano dall’ingresso alla proprietà). Trattasi di manufatto in ferro inserito nel pavimento ed ancorato ad esso con viti e fisher, dentro al quale si infila la sbarra che chiude il portone di accesso (sbarra che s’infila anche nella parte alta del portone). La chiusura del portone ne risultava impedita e considerato che il danneggiamento veniva rinvenuto alla fine dell’orario di lavoro non era possibile rintracciare un tecnico che potesse aggiustare il danno che, pertanto, veniva ovviato da X per impedire che durante la notte qualcuno si potesse introdurre all’interno dell’unità produttiva nella quale sono collocati l’impianto industriale ed i prodotti lavorati in attesa di consegna alla clientela.

6) In occasione –– dell’allestimento dell’impianto di rivelazione fumi l’elettricista si avvedeva che (Omissis). Subito, spaventato, avvisava X che aveva modo di constare il fatto.

Senza indugioX chiedeva, anche alla luce dei superiori fatti, un controllo approfondito dell’impianto elettrico a seguito del quale l’elettricista X inviava la comunicazione che si  allega alla presente dalla quale emerge: (a) Omissis; (b) Omissis; (c) che ..(Omissis)

Siccome il capannone è stato edificato di recente (2010) ed a Litoart vennero consegnate le relative certificazioni, tale stato dell’impianto sembra proprio essere stato causato da sabotaggio.

7) L’Immobiliare Dede Srl ha il contatore dell’acqua collocato al di fuori degli spazi di sua pertinenza, peraltro in via diversa da quella sulla quale si affaccia il suddetto suo edificio. Il contatore era collocato in buca a margine della strada, non munita di protezione.

(omissis)  Amiacque) il consumo riferito rilevato in detta lettura era anomalo ed anzi surreale, (omissis) (come da documentazione che si allega).

(Omissis)

8) A fine agosto 2016, in ora tardo pomeridiana, persona alla guida di Porsche Cayenne si fermava davanti agli uffici di Litoart, guardava verso la vetrata degli Uffici di Litoart, incrociava lo sguardo con X, lo fissava e quindi, incurante di essere guardato, prendeva ad urinare ponendosi in diagonale e, così, solo parzialmente di spalle, rispetto alla vetrata. Quindi, con gesti estremamente lenti, risaliva in macchina ed entrava nella (Omissis).

Anche in data 5/10/2016 motociclista che indossava casco integrale si dirigeva fin sotto gli uffici Litoart, girava la moto, usciva sulla strada sterrata, scendeva dalla moto, prendeva a guardare verso gli uffici di Litoart, incrociava lo sguardo con quello di X e della di lui madre che ivi si trovavano e, insistendo nel fissarli, abbassava la cerniera dei pantaloni, estraeva il membro virile, sempre mentre guardava dette persone, e poi si girava e prendeva ad urinare. Anche detto motociclista si muoveva con studiata lentezza.

9) Omissis

*I fatti narrati, taluni dei quali a dir poco inquietanti, hanno creato non poche preoccupazioni all’azienda ed agli stessi dipendenti posto che, a fronte del ripetersi di situazioni di pericolo sempre più palesi, è stata minata non solo la libertà al lavoro, ma soprattutto l’interesse al buon andamento dell’attività produttiva che ha subito varie battute di arresto nel corso del tempo.

In alcuni dei casi delinquenziali esposti i beni aziendali sono stati resi completamente inservibili, in altri il danneggiamento è stato momentaneo, ma gli effetti sono ricaduti immediatamente nell’andamento dell’azienda ed hanno avuto come risultato quello di impedire o, comunque, turbare il normale svolgimento del lavoro.

I beni via via danneggiati erano evidentemente destinati all’attività produttiva e le subdole condotte poste in essere hanno palesemente inteso ledere il normale svolgimento dell’attività lavorativa mettendo, peraltro, in grave pericolo anche la salute e l’incolumità dei lavoratori e dei soci dell’azienda.

I soggetti che hanno perpetrato queste azioni criminali non hanno lesinato in spregiudicatezza arrivando a mettere in concreto pericolo fianco la vita delle persone che entravano in contatto, per qualunque ragione, con la società e gli impianti produttivi.

Il crescente grado di efferatezza di tali agiti ha persuaso i querelanti a chiedere l’intervento immediato dell’Autorità affinché la stessa autorizzi la società a porre in essere ogni misura di sicurezza al fine di tutelare i dipendenti e d i soci dai certi futuri attacchi di sabotaggio e al fine di individuare, in tal modo, gli autori dei fatti ed impedirne la reiterazione.

(omissis)….

* *

Indico testimoni: (omissis)

Milano, lì 3 ottobre 2016

(Omissis)…

Continua….

Lo Staff di Malagenta.it