MARINA ROM ( UNA STORIA ITALIANA puntata n.3)
Dopo l’articolo dello “scoppio” della Eesco (link), ci siamo ricordati del curriculum pubblico sul web (link) della Dottoressa Marina Roma ( nella foto) nel quale viene evidenziata tra le capacità e competenze tecniche, la “Profonda conoscenza delle modalità di valutazione degli investimenti e dei meccanismi di FTT (Finanziamento Tramite Terzi) tipici delle E.S.CO. (Energy Service Company)….e meno male!
Ma vogliamo ricordarci di Lei anche e soprattutto per il suo ruolo che ha ricoperto fino al 2014 in quel di Bernate Ticino.
Gentile Dottoressa Roma, non ci riferiamo alla epocale proposta dei “pomeriggi creativi” per gli anziani di Bernate, strombazzata su tutti i giornali locali (link) , ci riferiamo piuttosto al suo ruolo attivo nelle vicende relative alla costruzione di un immobile industriale a Bernate in località Casate (link) ricorda?
Nel 2009 il Comune di Bernate ha rilasciato alla Fe.bo. srl ora in liquidazione, società vicina alla famiglia Boris, un Permesso a Costruire.
Quella di acquistare un terreno con annesso permesso a costruire era la condizione “sine qua non” per procedere all’acquisto dello stesso, dato che si doveva procedere al trasferimento della Litoart di proprietà della famiglia Sandon, dalla storica sede di via Achille Grandi in Magenta, trasferimento che doveva avvenire entro e non oltre il 31 agosto 2010 .
Oltre quella data era prevista una penale, per ogni giorno di ritardo, di cinquemila euro che i Sandon avrebbero dovuto pagare alla società acquirente, vicina alla famiglia Trifone.
Successivamente, si è scoperto che sul terreno acquistato a Bernate, era dapprima previsto, nel 2008, un varco ecologico, successivamente “scomparso” o “ignorato”, ( altrimenti come poteva il Comune rilasciare il Permesso a Costruire nel 2009? ), infine ricomparso a seguito del passaggio del terreno dalla Fe.bo. srl ( Boris) ai Sandon.
Il varco ecologico, posto addirittura sopra il capannone costruito, non solo è miracolosamente ricomparso, ma è pure raddoppiato.
Proprio così, i varchi posti sopra l’immobile sono diventati addirittura DUE!
Le osservazioni presentate al Comune, che potete leggere integralmente qui (link) sono state diffuse via mail agli organi di stampa locali, che sono rimasti in religioso silenzio ( non avevamo dubbi in proposito).
A votare a favore dei due varchi ecologici sopra il capannone nel consiglio Comunale dell’aprile 2014 c’era anche lei, cara Marina (link al verbale di CC 8 del 09-04-2014).
Dietro l’aria “per bene” di chi si fregia di fare attività sociale per disabili e disoccupati, si nasconde l’anima del “killer di aziende”, per abbattere oltretutto non capannoni vetusti e fatiscenti, ma quelli nuovi di pacca, a cui era stato rilasciato il permesso a costruire solo pochi anni prima.
E chissenefrega se dentro ci lavorano decine di famiglie, chissenefrega se è un progetto innovativo di Distretto grafico integrato ® unico in Italia (link) e chissenefrega se degli imprenditori padani da ottomila generazioni hanno avuto il coraggio di investire in piena crisi economica quando avrebbero potuto scegliere di andarsene con la pancia al sole in qualche isola caraibica.
E’ bello, cara Marina, riempirsi la bocca con i soliti slogan propagandistici di “ prima il nord” , bisogna aiutare gli imprenditori del nord, balle!
Per molto, ma molto meno nei paesi civili, con partiti politici seri, lei e il suo illustre consorte sarete stati costretti alle dimissioni e non solo per questo, ma per la somma di tutte le indagini pendenti a vostro carico (link).
Per contro, siamo certi che i Sandon avrebbero messo la firma per ottenere almeno la metà del trattamento di favore concesso ai Rom che risiedono indisturbati da anni,con annessa villa (abusiva?), sul sacro suolo padano di Marcallo con Casone.
( campo ROM su sacro suol a Marcàll cunt al Casón)
(continua,,,)
Note: (link)